I Players Tour Pioneer di Bruxelles, Nagoya e Phoenix si sono conclusi da diversi giorni, ed è arrivato il momento di vedere quali cambiamenti hanno portato al formato. Partiamo, come sempre, dal metagame brekdown del day 1.
Day 1 Metagame Breakdown
PT Bruxelles day 1 metagame breakdown – courtesy of Wizards of the Coast
PT Nagoya day 1 metagame breakdown – courtesy of Wizards of the Coast
Partiamo analizzando per primi i numeri dei PT Europeo e Asiatico per ovvie ragioni: i due eventi si sono tenuti in contemporanea ed i loro risultati hanno influenzato il metagame di Phoenix, dove mi aspetto dei numeri diversi, sia in termini di metagame che di conversion rate.
A prima vista, il meta dei due tornei si somiglia molto. Nelle prime 4 posizioni, in termini di popolarità, troviamo infatti sempre gli stessi archetipi, che sono:
- MonoBlack Aggro
- Dimir Inverter
- Niv To Light
- U/W Control
Questi 4 archetipi rappresentano, da soli, il 45% circa del field di Bruxelles e più del 50% del field di Nagoya. A seguire troviamo, in entrambi i tornei, U/W Spiriti ed Izzet Ensoul, di nuovo rappresentati con percentuali simili tra loro. Soltanto molto più in basso troveremo alcuni degli archetipi più innovativi dei tornei, cioè Lotus Breach, Bant Spiriti e Sultai Delirium. Nel dettaglio, questi ultimi due archetipi non superano il 2% di metagame share ciascuno, mentre Lotus Breach tocca una punta del 5% a Nagoya.
La differenza principale tra Bruxelles e Nagoya è la percentuale di Dimir Inverter nel field: 12.2% contro 19.3%. Questa differenza è imputabile ad una maggiore conoscenza del metagame da parte dei giocatori asiatici rispetto a quelli europei. Dimir Inverter si è rivelato infatti come il Tier 1 del Pioneer ai due PT, ed avere questa consapevolezza già prima del torneo ha spinto molti giocatori ad optare per questo mazzo piuttosto che per un altro. In Europa, probabilmente, Dimir Inverter era meno conosciuto, e questo ha spinto una percentuale minore di giocatori a portarlo al PT.
PT Phoenix day 1 metagame breakdown – courtesy of Wizards of the Coast
Se ci spostiamo adesso a Phoenix, vediamo come i numeri cambino sensibilmente rispetto ai due eventi della settimana precedente. In particolare:
- U/W Control sparisce praticamente dai radar, posizionandosi solo al nono posto dei mazzi più giocati;
- MonoBlack Aggro segue la stessa sorte, passando da una popolarità del 13% a Nagoya e Bruxelles ad un 8% a Phoenix;
- Lotus Breach e Sultai Delirium, due degli archetipi più di successo del weekend precedente, scalano la classifica dei mazzi più giocati e conquistano rispettivamente il 9% e l’8% di metagame share;
- Dimir Inverter si conferma l’archetipo più giocato, con una popolarità pari al 20% di tutto il meta;
- Bant Spiriti, dopo la doppia top 8 di Bruxelles, si posiziona al secondo posto dei mazzi più giocati.
E’ quindi chiaro che i primi due Players Tour hanno sensibilmente influenzato le scelte dei partecipanti al torneo americano, che si sono trovati di fronte ad un “expected metagame” molto diverso da quello per cui avevano testato fino ad una settimana prima.
Spostiamoci adesso al day 2, per vedere quali archetipi hanno performato meglio e quali peggio.
Il day 2 e la conversion rate
PT Bruxelles day 2 metagame breakdown and conversion rate – courtesy of Wizards of the Coast
PT Nagoya day 2 metagame breakdown and conversion rate – courtesy of Wizards of the Coast
Partiamo, come prima, dagli eventi di Nagoya e Bruxelles per poi spostare l’attenzione su Phoenix.
La prima cosa che salta all’occhio è la conversion rate di Dimir Inverter, che non è così alta come ci saremmo aspettati, soprattutto analizzando i numeri della top 8 ed i risultati degli altri eventi di queste settimane. Ovviamente i numeri vanno interpretati e, in questo caso, ritengo che la spiegazione possa essere questa. Molti giocatori sono saliti sul “carro del vincitore” pochi giorni prima del PT, dopo aver testato per settimane con altri mazzi, ritrovandosi quindi nelle mani un archetipo forte ma sicuramente difficile da manovrare. Questo ha portato soltanto i giocatori migliori ad ottenere buoni risultati, lasciando invece gli ultimi arrivati un po’ in balia degli eventi. Questa considerazione è soprattutto vera per il mirror, che ritengo sia molto difficile da giocare al meglio con una scarsa preparazione alle spalle.
Spostiamoci ora ad analizzare le migliori conversion rate, concentrandoci soprattutto su Bruxelles dove, rispetto a Nagoya, c’è stata una percentuale più alta di archetipi “fuori dal formato”. In particolare, vediamo come questi archetipi, che in pochi si aspettavano, abbiano tutti performato benissimo:
- MonoWhite Devotion: 71.4% di conversion rate
- Lotus Breach: 66.7% di conversion rate
- Bant Spiriti: 71.4% di conversion rate
- Sultai Delirium: 83.3% di conversion rate
Appare quindi chiaro come, nel metagame che i giocatori si aspettavano a Bruxelles, questi fossero i 4 migliori mazzi da giocare. I pochi players che si sono orientati su questi archetipi hanno tutti ottenuto risultati eccellenti, tali da giustificare ampiamente la scelta fatta.
A Nagoya possiamo notare come la conversion rate migliore sia di MonoRed Aggro, un archetipo che ha performato decentemente anche a Bruxelles ma con numeri meno eclatanti. C’è anche da dire che il campione statistico di Nagoya è più piccolo di quello di Bruxelles e può essere quindi più facile da influenzare.
Da ultimo le performance peggiori: Niv to Light e Azorius Control sono chiaramente”i perdenti” di questi due eventi, seguiti a distanza più o meno ravvicinata da U/W Spiriti e Izzet Ensoul. Questi mazzi si sono dimostrati come pessime scelte nel field dei primi due Players Tour di questa stagione.
PT Phoenix day 2 metagame breakdown and conversion rate – courtesy of Wizards of the Coast
Tutte queste considerazioni si ripercuotono, di nuovo, sui risultati del PT Phoenix. Dimir Inverter, archetipo più popolare al torneo americano, conferma una conversion rate media, poco al di sotto del 42%. Anche Bant Spiriti e Sultai Delirium, due degli archetipi migliori del PT Bruxelles, ottengono a Phoenix delle conversion rate al di sotto del 50%. Questo dato rafforza la tesi per cui un certo mazzo è più o meno performante a seconda che sia, o meno, inserito nel metagame giusto. Bant Spiriti e Sultai Delirium erano ottimi mazzi, nel metagame di Bruxelles, un po’ meno in quello di Phoenix.
Il vero mazzo rivelazione dell’evento è Lotus Breach: con una conversion rate del 58% circa è il Tier più performante di Phoenix e sembra configurarsi come uno dei mazzi migliori del Pioneer. Infatti, gli ottimi risultati ottenuti a Phoenix sono in linea coi numeri di Bruxelles, il che conferma come l’archetipo sia forte in generale e relativamente poco dipendente dal meta.
Uno sguardo alle top 8
Mettendo assieme i risultati dei 3 PT (Bruxelles, Nagoya, Phoenix), il totale degli archetipi che hanno raggiunto la top è il seguente:
- 8 Dimir Inverter
- 4 Bant Spiriti
- 3 Lotus Breach
- 2 Sultai Delirium
- 2 MonoRed Aggro
- U/W Control
- Niv to Light
- MonoBlack Aggro
- MonoBlack Vampires
- Sram Auras
Come potete vedere, Dimir Inverter è l’archetipo più presente nelle 3 top, anche se questo risultato non trovariscontro nella sua conversion rate. In reltà, questo risultato non è soltanto frutto della sua forza nel formato, ma è soprattutto dovuto all’enorme popolarità del mazzo, che lo ha portato in vetta alle classifiche come archetipo più giocato in Pioneer. Dimir Inverter è quindi l’uomo nero del Pioneer? Ritengo di no, visto che è stato dimostrato più di una volta come il mazzo sia battibile, se vengono adottate le necessarie contromisure.
Bant Spiriti si posiziona secondo tra i mazzi più presenti nelle 3 top 8, ed in questo caso non possiamo certo parlare di successo collegato ad un’alta popolarità. La verità è che l’archetipo performa bene in un field di U/W Control, come quello di Bruxelles dove ha piazzato due copie in top 8. Anche contro Dimir ha un discreto matchup e, più in generale, è una scelta interessante per tutti quei giocatori a cui piace giocare aggro, ma avere anche un minimo di interazione.
Lotus Breach è sicuramente il mazzo rivelazione dei 3 PT. Non solo piazza 3 copie nelle top 8 degli eventi, ma è anche l’archetipo con la miglior conversion rate di tutti, se andiamo a fare una media tra i diversi Players Tour. Questa impressione è confermata anche da giocatori del calibro di LSV e William Jensen, che hanno giocato l’archetipo a Phoenix ottenendo ottimi risultati.
Sultai Delirium (o Swedish Sultai) si è dimostrato capace di imporsi in un field come quello di Bruxelles, dove nessuno se lo aspettava, ma ha faticato di più a Phoenix, dove ha trovato di fronte a sè avversari più preparati. L’archetipo è il classico midrange ed è probabilmente l’unica scelta percorribile per tutti i fanatici di questa strategia. Come tutti i midrange, ha il vantaggio di poter essere tunato al meglio nei confronti del metagame che si aspetta.
E con questo rimane poco da aggiungere, se non salutarvi per poi risentirci con il nostro prossimo articolo. Vi ricordo che, già da questa sera, potete seguire live i mondiali alla solita pagina Twitch! Facciamo un grosso in bocca al lupo ad Andrea Mengucci!
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