I numeri della Mythic Championship III

Il successo di Leveratto e di Magic: Arena

Lo scorso fine settimana, a Las Vegas, è andato in onda quello che possiamo definire il torneo di maggiore successo nella storia di Magic: la terza Mythic Championship del 2019. A sostegno di questa affermazione ci sono i numeri di spettatori in diretta su Twitch. Nonostante abbia imparato solo recentemente che le visualizzazioni su Twitch si può “comprare” e che il totale può essere falsato in diversi modi, un numero deve comunque rimanerci impresso: 100k+ visualizzazioni contemporanee durante le fasi finali del torneo.

Se decidiamo adesso di dimezzare il numero di visualizzazioni totali, per tenere conto dei numeri “gonfiati” di cui parlavamo sopra, otteniamo comunque 50k visualizzazioni contemporanee, che sono più del doppio di quelle di un qualsiasi Pro Tour pre Arena. Questo dato conferma, per l’ennesima volta, che con Magic: Arena la Wizards ha fatto bingo, e la popolarità del nostro gioco preferito è arrivata a livelli mai visti prima d’ora.

Ovviamente, la grande popolarità della MCIII non va ricerca solo nella piattaforma digitale, che rimane comunque molto fruibile e piacevole da guardare per il telespettatore medio di Twitch. Un coverage di alto livello, con figure note e competenti, ed una platea di giocatori ancora più famosi dei commentatori, ha dato di sicuro un’ulteriore spinta al torneo.

Terminati i doverosi preamboli, passiamo adesso al Magic giocato. Prima di iniziare, vi lascio alcuni link utili:

Il metagame della MCIII

Alla Mythic Championship di Las Vegas, Esper ha dominato in termini di popolarità. Infatti, sommando le percentuali di Esper Control a quelle di Esper Hero otteniamo un 38% del field, un numero che non vedevamo dai tempi di Golgari Midrange.

Mythic Championship III 2019, popular decks

MCIII Metagame breakdown part 1 (courtesy of Wizards of the Coast)

Che Esper fosse uno degli archetipi più popolari dello Standard non è una novità. Tuttavia, che fosse la scelta di una grossa fetta dei Pro presenti al torneo mi ha sorpreso. In un metagame che si stava orientando verso Bant Ramp, Esper poteva non sembrare immediatamente la scelta più corretta. In realtà, l’archetipo si è dimostrato la scelta giusta per diverse ragioni, che provo a riassumere di seguito:

  1. Uno dei matchup peggiori di Esper, cioè Sultai Dreadhorde, era nettamente in calo nelle ultime settimane, e si confermerà poco popolare anche alla Mythic Championship (vedi sotto);
  2. Il matchup contro Bant non è così pessimo: l’unica carta che dà veramente fastidio ad Esper è Mass Manipulation, che può essere facilmente scartata o neutralizzata;
  3. Il raw power dei planeswalker di Esper, unito alle fonti di life gain e alle mass removal, gli permette di giocarsela bene contro un field aperto, dove mi aspetto anche una certa presenza di archetipi aggressivi.

Ed in effetti, lo Standard dell’ultimo mese si è dimostrato tutto fuorchè monotono, lasciando ampio spazio di manovra ad archetipi anche molto diversi tra loro. Ed è proprio questa varietà a rendere Esper una scelta solida, visto che è un mazzo che può cambiare il suo piano dopo la side, adattandosi a quello che sta cercano di fare l’avversario.

Il secondo archetipo più giocato, con il 13% di share circa, è Izzet Phoenix. La popolarità di questo mazzo riflette un trend iniziato alcune settimane fa e culminato con un buon successo agli ultimi eventi, sia online che in real. Tra l’altro, l’archetipo non se la gioca male da Bant Ramp, grazie al buon numero di removal su cui può contare post side. Tuttavia, Izzet non riesce a raggiungere la top 4 e, nonostante la popolarità, non realizza delle performance soddisfacenti. E’ semplice intuire il perchè di questo risultato: Esper è un pessimo matchup per Fenici. Grazie a Cry of the Carnarium e alla combinazione di Narset e Teferi, Time Raveler, Esper è avvantaggiato contro Fenici e può riuscire a recuperare anche partite in cui è molto indietro.

Il terzo archetipo più giocato, coprendo circa il 12% del metagame, è Bant Ramp. Questo mazzo, tuttavia, non si discosta molto dal trend seguito da Fenici, non riuscendo ad ottenere buoni risultati come molti si aspettavano. Complice anche una maggiore preparazione degli avversari contro quello che era l’archetipo del momento, Bant ha faticato ad imporsi anche contro Esper visto che, come ricordavamo sopra, soffre molto counter e scartini. Non penso che l’archetipo sia una brutta scelta nello Standard di oggi, ma ha sicuramente perso qualche punto con il ritorno di Izzet e il calo di Sultai.

Mythic Championship III 2019, rogue decks

MCIII Metagame breakdown part 2 (courtesy of Wizards of the Coast)

Se ci spostiamo adesso ai cosidetti “Rogue Decks” (secondo Frank Karsten), possiamo notare come Gruul Midrange, uno dei mazzi vincenti ad inizio giugno, sia stato snobbato da quasi tutti i player. Questo trend, oltre a confermare che siamo di fronte ad un metagame in continua evoluzione, ci fa capire anche che Gruul diventa una pessima scelta (e probabilmente i Pro ne erano consapevoli) in un metagame pieno di rimozioni.

Altro aspetto molto interessante riguarda Simic Nexus: nonostante Leveratto sia stato l’unico player del torneo a giocarlo, è riuscito a portarlo alla vittoria. Questo mi fa pensare che:

  1. Simic Nexus non fosse la scelta giusta in ottica Mythic Championship, o almeno questa è la conclusione a cui sono arrivati praticamente tutti i membri della Magic Pro League e che mi sento di condividere;
  2. Nonostante il metagame fosse particolarmente ostico, Leveratto è riuscito a trionfare su avversari di un certo calibro (tra cui Brad Nelson in finale), a dimostrazione che non sempre giocare il mazzo più forte sia la scelta giusta.

La top 4 e le finali

Andando ora a vedere nel dettaglio gli archetipi della top 4, vediamo in maniera ancora più evidente come Leveratto non fosse il favorito tra i 4 contendenti al titolo. Infatti, non solo il giocatore argentino era il meno esperto tra i 4 competitor, ma il suo archetipo partiva da sfavorito contro tutti gli archetipi dei suoi avversari.

Mythic Championship III 2019, top 4 bracket

MCIII top 4 bracket (courtesy of Wizards of the Coast). Source here.

Se possibile, per Simic Nexus Esper Hero è un matchup anche peggiore di Esper Control. Il secondo archetipo, infatti, dà tempo a Nexus di sviluppare la propria board e predisporre una strategia vincente efficace. Al contrario, la lista con Hero of Precinct One inizia ad applicare pressione già dai primi turni di gioco, obbligando il giocatore di Nexus a chiudere il game velocemente.

Anche Mono Red non è un matchup favorevole per Nexus, visto che i suoi botti ignorano bellamente Root Snare. Ma nonostante tutto ciò, Leveratto riesce alla fine a trionfare, dimostrando un’ottima conoscenza del proprio mazzo e un notevole sangue freddo. Se vi siete persi lo spettacolo, potete riguardarlo su Twitch a questo indirizzo. Ne vale la pena.

Nota: per completezza, vi segnalo che il day 2 e le finali di questa MC si sono disputati in modalità “double elimination”. Questo significa che ogni giocatore, prima di essere eliminato, deve perdere due match in ciascuna fase. Questo ci spiega perchè Shahar Shenhar ha giocato prima contro Leveratto e poi contro Kai Budde, prima di essere eliminato dalla top 4, e ci spiega anche perchè, nelle grand finals, Leveratto si è potuto permettere di perdere il primo match contro Brad Nelson.

Tornando a parlare di Esper, vediamo che la top 4 ci dà un’ulteriore conferma: Esper Hero è migliore di Esper Control. Anche se i risultati di un torneo del genere non possono essere presi troppo seriamente per analizzare, in maniera definitva, la posizione di un archetipo nel metagame, la presenza di Hero of Precinct One fornisce ad Esper un angolo di attacco inaccessibile alle liste che non lo giocano. E questo angolo di attacco sembra pagare, soprattutto nei game post-side in cui il nostro avversario non sa mai cosa aspettarsi.

Vorrei spendere le ultime parole di questo articolo su Kai Budde, uno dei giocatori più forti della storia di Magic che riesce a qualificarsi alla Mythic Championship grazie al Qualifier su Arena, e dimostra di essere ancora ad altissimi livelli, vinendo partite che hanno dell’incredibile (a questo link trovate tutto il day 2 dell’evento, date un’occhiata al match contro Shoota Yasooka). Tanto di cappello e ancora complimenti anche a lui per l’ottimo risultato.

Con l’articolo di oggi chiudiamo, per un po’, il capitolo Standard. Nei prossimi due mesi, infatti, il Modern sarà protagonista assoluto, prima con la MC Barcellona e poi con il secondo giro degli MCQ 2019. Ma prima ci sarà spazio anche per il Limited, con le analisi di tutte le carte in uscita con M20. A prestissimo!

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